Anna Seccia alla 55esima Edizione della Biennale di Venezia

Anna Seccia pittrice e artista relazionale, selezionata dal Museo Macia per la Mostra a Palazzo Meratiin concomitanza con la 55esima Biennale di Venezia. La proprietà di un’opera d’arte per la prima volta diventa collettiva… entra a far parte di un progetto “unico”!

Anna Seccia che aveva già partecipato alla 54esima Biennale di Venezia, Padiglione Italia-Abruzzo espone, anche nel 2013 è presente sul palcoscenico della splendida Venezia, in quanto selezionata dal Museo Macia del Costarica – Mostra a Palazzo Merati alla 55. Biennale di Venezia  – “Un salotto per l’arte”.

Anna Seccia nasce a Ortona (CH) e risiede a Pescara dove, dopo aver compiuto gli studi artistici, è stata titolare della cattedra di “Discipline Pittoriche e Plastiche” presso il locale Liceo Artistico arricchendo la sua formazione sull’espressività artistica con maestri come Diane Waller, Ma Anad Meera e Arno Stern.

L’artista ha incentrato la sua ricerca pittorica nell’ambito del segno come espressione di un linguaggio che rende manifesto il fluire della coscienza attraverso i colori svolgendo una intensa attività espositiva fin dal 1960 con la partecipazione a prestigiose rassegne, mostre e fiere.

Esperta in art therapy e cromoattivazione, fin dal 1994 svolge una ricerca artistica innovativa (Globalart) che trova il suo sbocco nella creazione di un progetto di arte sociale collaborativa e partecipativa, denominato “La Stanza del Colore” come opera d’arte interattiva che ha lo scopo di stimolare la creatività e la libera espressione del sentire attraverso il colore e il suono.

“La Stanza del Colore” è legata alla pratica relazionale a partire da una concezione dell’arte come attivazione di processi per la realizzazione, attraverso happening-performance, di opere pittoriche connettive, di grandi dimensioni, con persone di tutte le età.

Tra le operazioni di arte collettiva-partecipata ricordiamo tra le più recenti quella realizzata nel 2007 nel Museo Vittoria Colonna di Pescara durante la sua mostra antologica e che ha prodotto due opere pittoriche di m.8 x 1,60 cad.; quella fatta nel 2008 a Vibo Valentia durante il Premio Limen dove è stata realizzata un’opera di m. 5 x 2 e quella realizzata nel 2009 all’Aquila, appena dopo il terremoto sotto una tenda messa a disposizione dalla Croce Rossa italiana, con 332 terremotati e 18 artisti abruzzesi, che ha dato alla luce due maxitele di 20 mq cadauna.

Nel 2011 ha inoltre realizzato tre step di happening pittorici, con gli abitanti di alcuni paesi abruzzesi interessati al suo progetto di arte collaborativa, programmati per completare la sua “Installazione: Opera Aperta”, presentata alla 54°Biennale di Venezia Pad Italia/Abruzzo curata da Vittorio Sgarbi.

E non da ultimo “L’uovo della collettività”, una pittoscultura di m. 4,60 x 2,40 realizzata per chiudere “l’Opera Aperta” presentata in Biennale e pensata per i 150 anni dell’Unità d’Italia, con il coinvolgimento di 800 ragazzi del Liceo Artistico di Pescara. Essa è stata pensata come dono al Presidente della Repubblica, destinata all’Aurum di Pescara e al Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera.

Il suo lavoro ha riscosso consensi e riconoscimenti con recensioni e inserimenti su riviste e cataloghi d’arte, con partecipazioni a prestigiose rassegne quali i Premi: Termoli, Vasto, Sulmona, Penne, Salvi (Sassoferrato), Mazzacurati, Italia, la triennale di Arte Sacra di Lecce, la Rassegna “Il Mare” di Molfetta ed esposizioni in fiere d’arte come quelle di Bologna, Padova, Bari, New York, Los Angeles.

Ha inoltre esposto tra gli altri in prestigiosi Musei quali: il Museo Haus Martfled di Schvlm (Germania), il Museo Chiang Kai a Taiwan (Cina), il Centro Alfeos El Sabio in El Puerto di S. Maria (Spagna), l’Art Museum di Monaco, il Salons de la Residence du Louvre, (Menton, Francia), il Museo di Montese (Modena), il Palazzo Ducale di Revere, il Castello dell’Aquila, il Museo della carta a Fabriano, al Museo Colonna di Pescara, al Museo Michetti di Francavilla ed infine i Musei giapponesi di Kausatsu, Adova, Magama, Yocatchi, Minakuchi.

Sue opere si trovano in prestigiose collezioni pubbliche di arte contemporanea e tra queste: Museo e Archivio di artisti abruzzesi contemporanei, Castello di Nocciano (PE); Museo Abruzzese Arti Grafiche, Castel di Ieri (AQ); Pinacoteca di Arte Contemporanea, Prata d’Ansidonia (AQ); Fondazione Segno, Pescara; Centro San Massimiliano Colbe, Roma; Pinacoteca di Sassoferrato; Fondazione Piccola Opera Caritas, Giulianova (TE); Monaco Modern Art Museum, Fondation Lord Eastlegh, Monaco; Collezione d’Arte Università G. D’Annunzio, Facoltà di Architettura, Pescara; Museo Bargellini, Pieve di Cento (BO); Forum Artis Museum, Montese; Museo Internazionale Mail Art, L’Aquila; Pinacoteca Civica di Pianella; Collezione d’arte Dante alighieri, Pescara; Galleria Civica d’Arte Contemporanea, Casoli d’Atri (TE); Raccolta di Arte Sacra, Parrocchia San Pio X, L’Aquila; Young Museum, Palazzo Ducale di Revere (MN); Museo “Valentino” di Castellaneta; Museo delle Scienze Biomediche, Chieti; Università di Brescia; Pinacoteca Internazionale di Arte Sacra, Falconara (AN); Collezione Caroli Hotel, Santa Maria di Leuca (LE); Pinacoteca d’Arte Contemporanea Corrado Gizzi di Guglionesi; Collezione Villa Rietti Rota, Motta di Livenza (TV) ), Collezzione Musei Vaticani,Vittoriale degli Italiani,Aurum Pescara.

Tra gli altri hanno scritto di lei i critici: T. Carpentieri, G. Di Genova, M. Venturoli, L. Strozzieri, L. Spadano, L. Tallarico, G. Massimini, P. Rizzi, G. Martucci, M. Vitiello, M. Vinella, V. Cracas, P. Fratantaro, G. Amodio, F. Tedeschi, C. Inzerillo, B. Ceci, C.F. Teodoro, G. Spinelli De Santelena, L. Monaldi, M.D. Storaci, G. Thorel, A. Rubini, A. Gasbarrini, M.C.Ricciardi, M. Pasqualone.

La sua attività è referenziata dal Monaco Art Museum, dal Museo Bargellini di Pieve di Cento (BO), dal Museo Artisti Abruzzesi di Nocciano (PE) e dai volumi “900 Artisti ed Arte in Abruzzo” a cura della Provincia di Pescara e dal secondo tomo di Generazione anni Quaranta “La Storia dell’arte Italiana del 900” di Giorgio Di Genova.

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