Arte contemporanea nel Circuito Città d’arte della Pianura Padana

“Questo lo potevo fare anche io!”. Alzi la mano chi non ha mai detto o per lo meno pensato questa classica frase osservando un Fontana o un Burri. L’arte moderna e contemporanea è però un mondo affascinante, offerto all’esplorazione delle menti più curiose e duttili.

Le città del Circuito Città d’arte della Pianura Padana, fedeli al loro nome, custodiscono molti capolavori moderni  e sapranno incantare esperti e osservatori naif grazie anche ad accurati servizi di guida e accompagnamento. Coniugando antico e moderno cominciamo da Vercelli, dove all’interno di una chiesa duecentesca dedicata a san Marco si trova una struttura in vetro e acciaio, un parallelepipedo lungo quasi trenta metri inserito nella navata centrale.

Qui sono state esposte le opere della collezione Guggenheim e si allestiscono mostre di arti visive mentre gli spazi delle navate laterali e dell’abside sono disponibili per eventi collegati. Si potrà così godere di un’esperienza unica: sollevando gli occhi da un quadro astratto, attraverso la vetrata, si potranno ammirare anche gli antichi affreschi in corso di restauro.

Per completare la vacanza culturale altre lodevoli iniziative: un po’ di moto grazie alle biciclette gratuite e un giro in città per conoscere Vercelli in tutti i suoi aspetti.

Anche a Reggio Emilia contenuti e contenitore si fondono diventando un’unica opera d’arte: la sede della collezione Maramotti, ex fabbrica del fondatore di Max Mara Achille Maramotti, era innovativa già negli anni ‘50 e ancor di più lo è diventata dopo la ristrutturazione dell’architetto Andrew Hapgood, che conserva l’origine industriale del luogo.

Centinaia di opere tra le quali Burri, Fontana, Manzoni, Kounellis, Pistoletto, Basquiat e  Schnabel, sono distribuite in più di 40 sale. Arte italiana, europea e americana, videoinstallazioni e sculture si intrecciano in continuità concettuale e di spazi.

Di questi tempi è anche un sollievo ricordare che l’ingresso alla Collezione Maramotti è gratuito e la visita avviene solo su prenotazione. Si può scegliere tra il percorso da due ore e mezza e quello da un’ora e un quarto; per gruppi di almeno 15 persone sono possibili visite guidate. Ci si prenota on line all’indirizzo: www.collezionemaramotti.org La GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo ospita una collezione molto ampia, frutto di donazioni e lasciti alla città ad opera di mecenati e collezionisti.

Oltre ad una intera collezione Manzù, donata dall’artista alla sua città natale, nella mostra permanente si contano anche Balla, Baj, Boccioni, De Chirico, Burri e Kandinskij, solo per citare i più famosi. Si affiancano, durante tutto l’anno, gli eventi speciali; ora è il momento della quinta edizione di Artists’ Film International, una competizione di “immagini in movimento” – video, film, animazioni – provenienti da paesi di tutto il mondo.

L’arte contemporanea si può affrontare da più di un punto di vista. A volte è un’esperienza di vita, intensa e a tratti dura. Come per Ligabue, il pittore detto “El Matt”, così anche per gli artisti di Lodi  si può parlare di follia artistica. Il Museo Folligeniali di Lodi raccoglie le opere prodotte negli ultimi 35 anni dagli allievi della Scuola Bergognone.

Si tratta di persone portatrici di handicap psicofisici che con questo metodo espressivo condividono pubblicamente i propri sentimenti e la propria personalità. Nella scuola e nelle opere vige il precetto che ”l’arte è…amare”: quadri e manufatti  di questi artisti diversamente bravi, non solo abili, ci parlano dello stretto legame tra arte e psiche, tra arte e emotività.

Una conclusione internazionale per questo tour delle città d’arte: a Modena gli artisti contemporanei irlandesi si interrogano sulla loro natura isolana. La mostra “Island. New Art from Ireland” è la seconda tappa di uno scambio artistico in corso tra la Galleria Civica di Modena e la Glucksman Gallery Univeristy College.

Dopo la crisi economica che ha colpito l’Irlanda fotografi, filmmaker, scultori e disegnatori immaginano un futuro diverso per il loro paese. In queste loro opere si esprime una tensione tra la radiosità del paesaggio e le ombre dell’incertezza. La mostra è inaugurata il 20 giugno 2013 presso la Palazzina dei Giardini con un happy hour a tema.

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